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Regole per la corretta gestione fiscale di una A.S.D. o S.S.D. no profit

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Obblighi fiscali di una A.S.D. o una S.S.D. no profit 

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Analizziamo tutti i requisiti necessari per la corretta gestione di una A.S.D. o una S.S.D no profit.

Tutte le organizzazioni costituite in forma associativa o societaria sportivo dilettantistica per la corretta gestione della normativa fiscale devono adeguarsi ai seguenti punti che riassumiamo:

1. Regolarità dello Statuto con la presenza delle indicazioni previste dalla legge 289/2002 (presenza nella denominazione dell’indicazione di Associazione Sportiva Dilettantistica, democraticità e rispetto delle norme e regolamenti CONI, FSN, EPS);

2. Regolare possesso del Certificato di Iscrizione al Registro delle Associazioni e Società Sportive del CONI per l’anno soggetto ai controlli e per i successivi da prendere nell’area riservata del CONI ;

3. Regolare invio del Modello EAS nei termini previsti dalla Legge e suoi aggiornamenti in caso di variazione dei dati e del modello SIAE ( se si vuole usufruire delle agevolazioni fiscali) ;

4. Rispetto degli adempimenti dichiarativi previsti dalla normativa fiscale n(Modello UNICO e 770).

Requisiti normativi: ai sensi dell’ Art. 148 comma 3 TUIR ci sono  delle precise regole da rispettare per potersi qualificare come ente no profit. “Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati.” La detassazione prevista dal citato art. 148 comma 3 del TUIR e dall’Art. 4 DPR 633/1972 è subordinata al possesso dei citati requisiti qualificanti e all’invio del Modello EAS. Deve essere assolutamente chiaro che la non imponibilità vale solo nel caso in cui le attività svolte in diretta attuazione degli scopi sociali sono svolte nei confronti di soci o tesserati alla medesima organizzazione nazionale.

Prima di effettuare qualsiasi attività è necessario che ci sia da parte dell’associazione  il tesseramento alla FSN o EPS a cui si è affiliati. In mancanza di tale presupposto, l’attività verrà ritenuta di tipo commerciale.

Ricordiamo anche che l’imposta di bollo deve essere assolta sulle ricevute non fiscali superiori a euro 77,47. Le stesse, riferite all’attività non soggetta a imponibile prevista dal citato articolo 148 comma 3 del TUIR, dovranno essere accompagnate da marca da bollo da 2,00 euro.

Inoltre è bene sapere che tutte le attività diverse da quelle previste dai fini istituzionali indicati sullo statuto saranno ritenute di natura “commerciale” e pertanto per tali attività dovrà essere rilasciata  fattura con applicazione di IVA ordinaria

La problematica infatti è proprio l’eventuale natura commerciale che dovesse essere ravveduta dai verificatori in luogo dfi quella meramente istituzionale che si è dichiarata.

In tal caso il rischio di vedersi accertare redditi di natura commerciale con le conseguenti riprese a tassazione è estremamente probabile.

Cosa serve per chiarire che si tratta di attività istituzionale e non commerciale?

1. Esistenza effettiva del rapporto associativo (modalità di iscrizione, delibera del C.D. per nuovi soci, univocità della tipologia di soci, democraticità, ecc)

2. Effettivo rispetto delle clausole sociali (regolare convocazione delle assemblee e regolare svolgimento nel rispetto dei termini previsti dalle leggi e dallo Statuto, ecc).

3. Tenuta dei libri sociali e contabili (libro degli associati, delle adunanze, ecc.)

4. Bilancio o rendiconto annuale da approvare in sede assembleare 5. Documenti contabili (fatture e ricevute da conservare) e contratti sottoscritti

Tutte le eventuali verifiche tenderanno infatti a controllare:

– Mancanza del vincolo associativo

– Democraticità e partecipazione alla vita associativa

– Temporaneità del rapporto associativo

– Inosservanza dello statuto (convocazioni, assemblee rinnovo cariche sociali)

– Attività svolte in modalità non conformi ai fini istituzionali

– Contenuto e tenuta dei libri sociali

– Distribuzione indiretta di utili  anche mediante contratti di lavoro o di affitto delle strutture effettuati in maniera esagerata o inadeguata

– Vincoli familiari tra i soggetti amministratori o rappresentanti

– Adozione di strategie di prezzo/offerta tipica di un ente commerciale

– Marketing attraverso canali pubblicitari  radio televisivi cartellonistica etc

In quest’ambito, si comprende che assume una particolare importanza lo Statuto dell’Associazione, che dovrà corrispondere alle reali esigenze della realtà associativa, secondo le norme che regolano l’attività delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, e i verbali del Consiglio Direttivo e delle Assemblee dei Soci (sia di approvazione dei bilanci che di rinnovo delle cariche elettive) che dovranno essere tenuti sempre in ordine, in appositi registri e possibilmente con un numero progressivo. Questo faciliterà la loro archiviazione e la loro ricerca in caso di necessità. E’ importante altresì far presente che è opportuno che i verbali siano quanto più possibili precisi e approfonditi in modo da non andare incontro a contestazioni da parte di eventuali organi verificatori. A titolo di esempio, segnaliamo che anche decisioni quali l’acquisto di gadget da regalare in particolari occasioni/eventi o debbano essere indicati fra le decisioni del Consiglio direttivo, così come deve esserne indicata la modalità di cessione a titolo gratuito (in mancanza di tale indicazione, il controllo da per scontato che le magliette saranno state “rivendute” ritenendo tale attività commerciale e l’eventuale entrata derivante dalla vendita soggetta a Iva). La tenuta in ordine della documentazione (verbali del C.D., delle Assemblee e delle relative convocazioni) vi consentirà di dimostrare il reale vincolo associativo (e non rapporto di clientela) che hanno i soci e le modalità del loro coinvolgimento alla vita associativa. La presenza di vincoli “familiari” all’interno degli organi sociali renderà più fragile la vostra posizione! Attenzione: gli ispettori potranno acquisire informazioni utili per l’individuazione di eventuali punti di debolezza della vostra associazione anche attraverso questionari da diffondere ai soci.

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